Ed eccomi qua, con articolo personale, dopo vari dedicati alle recensioni ricevute. Scrivo questo paragrafo per esprimere un pensiero che mi è maturato recentemente. O meglio, una mancanza. Già, perché stavo cadendo in un tranello infimo per uno scrittore. Scrivere per vendere. Pessima, pessima idea. Punto uno, perché i risultati, almeno fino ad ora, sono stati veramente miseri. Punto due, perché non è quello che voglio fare. O meglio, se qualcuno vorrà spendere i soldi di due caffè per catapultarsi per qualche tempo nelle mie storie ben venga, ma non è per questo che scrivo. E così sono tornato a chiedermi, perché scrivo? Semplice, perché mi piace. Poi potrei metterci tutto il discorso di trasmettere agli altri una parte di me, ma il punto primo è perché mi piace. Mi piace scrivere delle storie, ed anche andarmele a rileggere. Scrivo perché voglio essere io il primo a godere dei miei racconti. Mi torna in mente un po’ il pensiero di Steve Jobs, che creava dei prodotti che prima di tutto sarebbero piaciuti a lui. E giungiamo al secondo punto. Una volta che ho capito il motivo per cui scrivo, mi sorge un dubbio. Ma preferisco scrivere o leggere? Bel dilemma… Sono sincero, nei periodi in cui mi metto a scrivere non sento la mancanza della lettura. La mia mente è così presa dalle storie che sto creando, da non trovare spazio per storie ideate da altri. Poi, però, ad un certo punto, inizio a sentire quella mancanza del mettersi una mezz’ora, un’ora, od il tempo che ho disponibile, a leggere qualcosa scritto da qualcuno altro, a catapultarmi in un mondo che non sia il mio, od esista già plasmato dalla mia mente. E’ così che, pochi giorni fa, ho rispolverato il mio e-reader (p.s., la custodia inizia a cedere, presto dovrò cambiarla), aggiornato il firmware e acquistato… Intervista col Vampiro, di Anne Rice. Lo ammetto, l’aver già visto il film mi sta un po’ “rovinando” la lettura, perché so a grandi linee come si svolgerà la trama, ma i dettagli che si possono esprimere in un due ore di film, ovviamente, non sono paragonabili a quelli che si possono descrivere in 800 pagine circa di un e-book. E quindi sono qui, con le Cronache di Aron messe a riposo, a godermi l’inquietante storia di Louis e Lestat… Ma confesso, una nuova idea sta iniziando a girarmi per la mente, credo che nel mondo creato nella trilogia che ho scritto ci sia, come dice Frodo, ancora spazio per qualcosina…